L’evoluzione tecnologica ha portato un cambiamento epocale nelle aziende che hanno trasferito in parte dati e applicazioni sui server di fornitori esterni.
Un cambio di paradigma, quello del cloud computing, non solo tecnologico, ma anche o soprattutto culturale e organizzativo che ha permesso anche di seguire nuovi percorsi per arrivare a differenti modelli di business.
Cloud, nuvola, significa una rete di server ospitati in datacenter sparsi per il mondo che contengono parte dei dati dell’azienda e dei software necessari.
In questo modo le risorse informatiche sono utilizzate on demand, quando serve. Per risorse informatiche si intende software come Erp o Crm che utilizzati in questo modo sono sempre aggiornati alla versione più recente, vengono pagati per il costo di utilizzo e sono sempre a disposizione anche in mobilità.
Non dovendo più comprare le costose licenze, il cloud permette anche a imprese di minori dimensioni di utilizzare applicativi di livello enterprise che possono servire magari per un tempo limitato o progetti specifici.
Le possibilità di avere un’azienda aggiornata dal punto di vista tecnologico aumentano con l’ulteriore vantaggio che il fornitore del servizio si occupa anche della sicurezza. Un aspetto importante perché oggi non tutte le aziende hanno la possibilità di avere team di esperti di cybersecurity non facili da trovare sul mercato.
Esistono varie tipologie di cloud che può essere pubblico quando si fa riferimento ai grandi nomi del mercato come Microsoft Azure. L’infrastruttura It è di Microsoft che noleggia i server di un proprio datacenter.
Il cloud privato prevede che le risorse hardware siano utilizzate in maniera esclusiva dietro il firewall dell’utente. Ibrido invece rappresenta un mix fra le due possibilità, mentre multicloud è la scelta di non vuole legarsi a un solo fornitore ma ne utilizza più di uno anche in funzione delle offerte differenti dal punto di vista dei servizi.
A queste tipologie di cloud si aggiungono poi altre quattro versioni che riguardano i servizi offerti. Infrastructure as a service (IaaS) significa che il provider di servizi cloud gestisce l’infrastruttura, server, rete, virtualizzazione e storage per conto del cliente tramite Internet.
Con il Platform as a service (Paas) hardware e software applicativo sono forniti e gestiti da un cloud provider, mentre nel caso del Software as a service (Saas) il provider è specializzato nella fornitura di software.
Il passaggio delle attività sul cloud varia caso per caso. Dipende dal tipo di azienda e dai suoi bisogni. Spesso si sceglie una soluzione ibrida con l’esternalizzazione solo delle attività che possono trovare un migliore sviluppo sulla nuvola, mentre le applicazioni mission critical rimangono in azienda. I vantaggi contemplano la riduzione dei costi, flessibilità di utilizzo e accessibilità in qualsiasi luogo e da qualsiasi dispositivo.
L’utilizzo dei servizi di un cloud provider offre all’azienda anche la possibilità di ridurre il ridurre il time to market e libera l’area It dalla gestione dell’infrastruttura. In questo modo è possibile lavorare su progetti più collegati al business aziendale.
Il cloud è una delle aree di specializzazione di Lobra Futura, Gold partner di Microsoft, che propone la piattaforma Azure per spingere la digital transformation dell’azienda. Azure non comporta costi iniziali e di risoluzione del rapporto, prevede il pagamento solo delle risorse utilizzate e fatturazione al minuto.